La "Merveille"
su di se.
Molti fattori scientificamente studiati, attesi, evidentemente riproposti nei secoli hanno raccolto una moltitudine sulle coste Nord della Francia.
Piedi nel fango, vento in faccia, mentre si alza la marea monitorata minuto per minuto, Mont Saint Michel sembra innalzarsi.
La "presque ile" sta tornado isola. Un piccolo mondo difeso da alti contrafforti, un piccolo mondo erto per differenziarsi , allontanarsi da tutto il resto.
L'umanità in rigoroso silenzio, ascolta il respiro, con il nostro, il suo: Il respiro della Terra, della natura , di ciò che vive , ed e li' intorno e ci circonda. Bellezza senza fine, attesa senza tormento.
Noi esploratori di un continente a cui abbiamo dato un nome , di cui studiamo fisiologia e fenomeni, noi pure anche natura, ma non solo, cos'altro?
Noi , esuli, esploratori, visitatori ...ospiti nel paesaggio, impermanenti.
In viaggio, sempre in viaggio per strade diverse, questa umanità alla ricerca di risposte, per noi, per loro.
Vogliamo lo stupore, vogliamo innalzarci, come le maree, come le nostre voci , echi e richiami lontani e silenziose note .
E torneremo al nostro mondo, alle solite cose, riconfermati dalle nostre solide e costruite certezze con le nostre speranze senza fine.
Cristalli di ghiaccio raccolti nei nuvoloni alti nel cielo si allontanano silenziosamente, nell'incipiente primavera .